Anche la più felice delle gravidanze va monitorata al fine di garantirne l’esito migliore per la mamma e per il nascituro.
Da Prodia potrete effettuare tutti gli esami ematochimici e diagnostici utili ad indicare il grado di benessere materno e del feto.

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Valutazione del benessere materno



PAP test
Il Pap test è un esame diagnostico utilizzato per la prevenzione del tumore del collo dell’utero (cervice uterina). Consiste in un prelievo di cellule dal collo dell’utero e dal canale cervicale. Le cellule vengono poi fissate su un vetrino ed esaminate in laboratorio. un test di prevenzione. È quindi indicato nelle donne sane come test di screening. Andrebbe eseguito regolarmente ogni 1-3 anni a partire dai 25 anni o dall’inizio dell’attività sessuale. Il pap test può essere effettuato anche in gravidanza, senza che questo arrechi danni al feto o al decorso della gravidanza stessa.
Tampone cervico-vaginale e rettale
Il tampone vaginale/rettale in gravidanza si esegue fra la settimana 36 e la settimana 37 di gestazione e serve per individuare la presenza dello Streptococco beta-emolitico di gruppo B o Streptococcus agalactiae, un batterio innocuo per la mamma e per il feto ma potenzialmente pericoloso per il bebè al momento della nascita. In altre fasi della gravidanza, specie nel I e II trimestre, è possibile effettuare il tampone vaginale per batteri e miceti al fine di prevenire il rischio di parto pretermine.
Curva glicemica
La curva glicemica è un esame che in gravidanza serve per conoscere se c'è rischio di diabete gestazionale. L’esame consiste in un test con il quale si misurano i valori della glicemia tramite tre prelievi del sangue: il primo è effettuato in condizioni di digiuno; il secondo ed il terzo prelievo rispettivamente dopo un’ora e due ore dalla somministrazione alla paziente di 75 gr di glucosio (detto carico, sotto forma di sciroppo).
Esami ematochimici

Valutazione del benessere fetale



Ecografia ostetrica I trimestre
L'ecografia ostetrica del primo trimestre di gravidanza viene effettuata tra l’ undicesima e la tredicesima settimane di gestazione. In quest'epoca è possibile accertarsi del giusto insediamento dell'embrione, del numero di embrioni e della corretta formazione e attaccatura della placenta. Durante questa ecografia è possibile misurare lo spessore della traslucenza nucale e valutazione della presenza e la misura dell'osso nasale; un indicatore prezioso per stabilire la probabilità di un'anomalia cromosomica come la sindrome di Down, o le trisomie 13 e 18.
Ecografia ostetrica II trimestre
L'ecografia del secondo trimestre, detta anche morfologica, si esegue intorno alla ventesima settimane (settimane 19-21) e ha l'obiettivo principale di verificare le dimensioni del bambino e la normalità della sua anatomia.
Ecografia ostetrica III trimestre
L'ecografia ostetrica del terzo trimestre viene effettuata in genere tra le 28 e le 32 settimane di gravidanza e serve a verificare se tutto continua a procedere correttamente. In particolar modo si analizza la sede della placenta, la crescita fetale e la quantità del liquido amniotico.
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Diagnosi prenatale



Bi-test
Il bi-test è un prelievo del sangue materno che viene eseguito al momento dell’ecografia in cui si misura la Traslucenza nucale e valuta il livello di due ormoni prodotti dalla placenta. La transulcenza nucale nasce come un test di screening per la sindrome di Down; esprime un indice di rischio per la donna di avere un feto affetto da cromosomopatia (sindrome di Down). I parametri di rischio sono i seguenti: . l’età materna (rischio di base uguale per tutte le razze) . l’epoca gestazionale . lo spessore della Traslucenza nucale . i dosaggi ematochimici di due proteine plasmatiche. Tale test viene eseguito tra l’undicesima e la tredicesima settimana di gestazione, quando il CRL (ossia la misura della lunghezza fetale, misurata tra il vertice del cranio e l’osso sacro) è compreso tra 45 e 80 mm. Si è rilevato che molti embrioni affetti da anomalie cromosomiche hanno, per ragioni ancora non completamente conosciute, un accumulo transitorio di liquido negli strati sottocutanei della regione retronucale del collo nel periodo tra la decima e la quattordicesima settimana. L’associazione della Traslucenza nucale con il duo-test (prelievo di sangue per analisi quantitativa della Bhcg libera e della PAPP-A) consente al test di raggiungere una specificità dell’85%. Nessun test di screening raggiunge la certezza del 100%. Per raggiungere l’assoluta certezza che il feto non sia affetto dalla sindrome di Down, è necessario effettuare un esame più complesso ed invasivo, come l’amniocentesi.
Analisi del DNA fetale
Il test cfDNA/NIPT è uno screening prenatale non invasivo, con prestazioni significativamente migliori rispetto ai test di screening basati sulle analisi biochimiche (duo test) e sulla translucenza nucale, che possono precedere o meno i test diagnostici invasivi. Il test cfDNA/NIPT riduce drasticamente il ricorso alle indagini diagnostiche invasive, abbattendo il numero degli aborti collegati all’invasività delle tecniche di prelievo dei tessuti fetali. Solo in circa l’1-3% dei casi non è possibile ottenere un risultato a causa dell’inadeguatezza quantitativa o qualitativa del campione, ma la ripetizione del test su un secondo prelievo ematico permette di ottenere un risultato in circa il 50% dei casi in precedenza non conclusi. Al momento, il test ha sensibilità e specificità adeguatamente validate solo per le trisomie dei cromosomi 13, 18 e 21, ma può essere valutata individualmente l’indagine del sesso fetale.